Mutuo casa, quali documenti presentare se sei un lavoratore dipendente o autonomo

Mutuo casa, quali documenti presentare se sei un lavoratore dipendente o autonomo (1)
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La richiesta di un mutuo casa è un momento particolarmente importante della propria vita. Per approcciarsi ad esso con la giusta consapevolezza, e per rendere più celere la lavorazione della propria richiesta da parte della banca, è certamente consigliabile prendere confidenza con i documenti che sarà necessario produrre durante l’istruttoria.

Ecco i principali, per lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi.

Richiedere il mutuo se sei lavoratore dipendente

Se sei un lavoratore dipendente, non puoi fare a meno di presentare le ultime copie delle buste paga e la certificazione unica rilasciata dal tuo datore di lavoro in qualità di sostituto di imposta. Se poi produci la dichiarazione dei redditi, dovrai allegare anche questo modello alla domanda di prestito.

Durante la sua valutazione la banca potrebbe tuttavia domandare anche altri documenti, come ad esempio una dichiarazione scritta da parte del datore di lavoro in cui sono riportate le caratteristiche del rapporto subordinato (part time o full time, a tempo determinato o indeterminato).

Richiedere il mutuo se sei lavoratore autonomo

Se invece sei un lavoratore autonomo, il set documentale sarà leggermente diverso: non essendoci infatti dei rapporti di lavoro subordinato e delle buste paga, il lavoratore dovrà presentare la sua ultima dichiarazione dei redditi e, se previste, la visura camerale e l’iscrizione all’albo professionale di categoria.

Naturalmente, sarà rimessa alla banca la possibilità di domandare ulteriore documentazione integrativa, utile per ricostruire in maniera più puntuale la situazione economico-finanziaria del proprio cliente, come ad esempio uno stato contabile aggiornato, un business plan o un portafoglio lavori.

Gli altri documenti per richiedere un mutuo

Di fianco ai documenti specifici per singola categoria di lavoratori, alla banca occorrerà presentare anche un set documentale più generico, come quello dei documenti di identità in corso di validità (tessera sanitaria, carta di identità).

Rilevano altresì i documenti tecnico-legali sull’immobile, come il compromesso o il preliminare di compravendita, la planimetria, la visura catastale, la relazione notarile preliminare e, naturalmente, la perizia redatta da un tecnico di fiducia.

Le valutazioni della banca

Quando la banca avrà ricevuto tutta la documentazione dal proprio cliente, si potrà procedere con l’istruttoria della richiesta del mutuo. L’istituto di credito effettuerà pertanto un controllo su quanto consegnato dal potenziale mutuatario, unendo a tale patrimonio informativo quello che potrà essere ottenuto dalle proprie verifiche sulla Centrale Rischi o, ad esempio, dalle informazioni sulla relazione tecnica sull’immobile, a cura del proprio perito di fiducia.

In ogni caso, se – come le parti ben si augureranno – si riuscirà a giungere delibera positiva, la banca comunicherà l’esito al cliente per fissare un appuntamento con il notaio. In tale sede tra istituto di credito e cliente verrà sottoscritto un contratto unico, in cui la cessione della somma oggetto di mutuo sarà realizzata contestualmente alla stipula dell’atto, con versamento dal cliente alla banca a titolo di deposito a garanzia dell’iscrizione ipotecaria. La liberazione della somma avverrà dopo il consolidamento dell’ipoteca, a distanza di 10 o 20 giorni.

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